MOLECOLE ENDOGENE

Le Molecole Endogene sono preposte alla bio-rigenerazione e alla inibizione dei processi fibrotici. Secondo la PNEI Clinica del Prof. Paolo Lissoni “sono essenzialmente tre le fonti principali di molecole in grado di interrompere il processo dell’invecchiamento”:
- La Ghiandola Pineale attraverso la Melatonina, il suo più noto ormone.
- Il Sistema Endocannabinoide stimolato dalla PEA – Palmitoiletanolamide.
- L’asse ACE-ACE2-Angiotensina 1-7 attraverso l’assunzione esogena di Angiotensina 1-7 o in alterativa del Resveratrolo che si lega allo suo stesso recettore e ne aumenta i livelli.
La riduzione della produzione endogena di queste molecole, da parte dell’organismo, può creare dei deficit che contribuiscono al disequilibrio e alle alterazioni neuro-immuno-chimiche proprie del processo dell’invecchiamento. Integrare queste molecole può aumentare la loro concentrazione e riportarla a quella dell’età giovanile beneficiando così della loro azione riequilibrante e rigenerante.
Alle molecole endogene si possono aggiungere fitocomplessi e fitosinergici ricchi di vitamine, minerali ed estratti botanici, tutte sostanze funzionali, efficaci e fondamentali per contrastare le alterazioni e i deficit legati all’avanzare dell’età e ritrovare il fisiologico benessere.
Riferimento bibliografico:
Una vecchiaia attiva e brillante con la PNEI. Approccio naturale all’anti-aging. Nicoletta Merli, Paolo Lissoni, Walter Ardigò. Verdechiaro Edizioni
Melatonina
La Melatonina è un ormone prodotto dalla Ghiandola Pineale e la sua principale attività è quella di regolare il ritmo sonno-veglia. In base agli studi scientifici PNEI questo ormone svolge anche altre importanti funzioni ed è riduttivo pensare solo alla sua funzione sul sonno.
Dai vari studi è emerso che la Melatonina influenza svariati processi biologici. La presenza di recettori della Melatonina su determinati tessuti, come linfonodi, timo e milza, indica che la stessa è implicata nei vari processi immunologici.
È considerata la molecola capace di risincronizzare l’organismo umano e di regolare il ritmo circadiano e tutte le funzioni dell’organismo che sono correlate all’alternanza del giorno e della notte.
Oltre a regolare il ciclo sonno-veglia, la Melatonina funziona come un vero e proprio orologio biologico per l’organismo, influenzando svariati processi fisiologici. Ad esempio, la presenza di recettori per la Melatonina in diversi tessuti, come linfonodi, timo e milza, indica un suo ruolo anche nei processi immunologici.
I numerosissimi studi svolti negli ultimi decenni hanno dimostrato l’importanza di questa molecola nella regolazione di numerosi processi fisiologici e il suo rapporto con il Sistema Nervoso, il Sistema Immunitario e quello Endocrino.
È in grado di modulare l’alternanza tra il sonno e la veglia, il meccanismo della fame e della sete, la produzione di urina, di regolare la temperatura corporea, il metabolismo basale e il rilascio di ormoni e ha persino un ruolo nel circuito delle emozioni.
La riduzione della produzione di Melatonina avviene già dai 25 anni, periodo in cui inizia, seppur lentamente, il processo dell’invecchiamento. È una molecola prodotta naturalmente dal nostro corpo e la sua integrazione è stata ampiamente studiata anche ad elevati dosaggi (10mg al giorno) i quali hanno sempre mostrato un buon profilo di tollerabilità. I numerosi studi svolti sulla Melatonina hanno dimostrato gli effetti benefici dell’utilizzo di questa sostanza in numerose patologie e disturbi oltre quelli del sonno. Nella medicina integrata secondo la PNEI l’assunzione di integratori alimentari con questa molecola è consigliata per mantenere nel corpo la concentrazione della sostanza ai livelli giovanili preservando la regolarità dei nostri ritmi biologici quotidiani e contrastando, quindi, l’invecchiamento e le conseguenze patologiche che derivano dalle alterazioni dei ritmi circadiani.
La Melatonina è un potente antiossidante in grado di eliminare direttamente le specie reattive dell’ossigeno e dell’azoto (i radicali liberi) e di potenziare l’attività degli enzimi antiossidanti del nostro corpo.
La sua riduzione influisce in maniera importante sul processo dell’invecchiamento che è strettamente legato alla desincronizzazione dei cicli ormonali circadiani (giorno-notte).
La Melatonina ritarda l’invecchiamento ritardando il progressivo deterioramento (perdita di sensibilità e quindi di risposta bidirezionale) del controllo centrale della regolazione ormonale ipotalamo-ipofisaria, come è stato dimostrato dagli studi del grande scienziato russo Vladimir M. Dilman.
La Melatonina può rallentare l’invecchiamento perchè mitiga anche le malattie degenerative tipiche dell’invecchiamento e che ne accelerano il processo, come per esempio l’ipertensione, la degenerazione di vasi e arterie (arteriosclerosi), le malattie autoimmunitarie e previene il cancro.
Diversi studi, sia in vivo che in vitro, hanno mostrato che la Melatonina esercita diversi effetti antineoplastici attraverso più meccanismi, tra cui la riduzione della proliferazione delle cellule tumorali e l’inibizione delle metastasi. Secondo uno studio la Melatonina sembrerebbe sensibilizzare le cellule tumorali agli effetti ionizzanti delle radiazioni migliorando l’efficacia della terapia. Studi hanno mostrato anche la capacità di ridurre gli effetti collaterali dei chemioterapici e di potenziarne l’effetto, in particolare del Cisplatino, della Doxorubicina, del Gefitinib e del Tamoxifene. Le principali forme tumorali sulle quali sono stati osservati gli effetti antitumorali della Melatonina sono: tumore al seno, alla prostata, all’ovaio, al fegato, al rene, ai polmoni, allo stomaco, al pancreas e al colon retto.
La capacità protettiva della Melatonina contro i danni legati all’ipertensione e all’obesità suggerisce che l’integrazione alimentare con Melatonina esogena negli anni successivi può essere un intervento terapeutico efficace per tali condizioni legate all’età.
Pea (Palmitoiletanolamide)
La PEA è una sostanza fisiologica normalmente prodotta da molte cellule del nostro organismo. In particolare si trova in concentrazioni molto elevate nei tessuti cerebrali e viene sintetizzata a partire dai componenti lipidici delle membrane cellulari.
È normalmente presente in molti degli alimenti di cui ci nutriamo tutti i giorni come uova, piselli, pomodori e soia. Come principio attivo è stato identificato nel 1957 dal premio Nobel Rita Levi Montalcini che ne ha interpretato il meccanismo d’azione nel 1993. A livello dell’organismo la PEA funziona come modulatore biologico del dolore cronico di vario tipo legato all’attivazione di processi infiammatori e dolorosi.
In particolare la PEA limita la liberazione dei mediatori pro-infiammatori e dolorifici bloccando i mastociti e l’attivazione delle cellule a livello del midollo spinale: ciò la rende estremamente efficace nel contenimento del dolore associato ad uno stato infiammatorio.
Visto che la PEA è un modulatore endogeno, cioè una sostanza normalmente prodotta dal nostro organismo, non sono stati segnalati effetti collaterali o interazioni con altri farmaci, rendendola quindi un efficace rimedio per il trattamento di numerose patologie con dolore cronico che, di norma, risponde poco alle terapie farmacologiche standard. La somministrazione esogena di PEA permette quindi di reintegrare le corrette riserve fisiologiche di questa sostanza che possono essere alterate o ridotte da particolari situazioni dell’organismo.
Questa molecola dimostra numerose attività benefiche per l’organismo tra cui:
• un’azione modulante sui processi infiammatori che contribuisce al controllo delle risposte infiammatorie indesiderate, promuovendo così l’omeostasi;
• un’efficace azione analgesica in condizioni di dolore cronico e neuropatico;
• proprietà antimicrobiche che contribuiscono alla risposta del sistema immunitario contro agenti patogeni, anche virali o farmaco-resistenti;
• modulare la risposta immunitaria aiutando a mantenere l’equilibrio nel sistema immunitario e riducendo l’infiammazione cronica.
La capacità della PEA di proteggere le cellule nervose dai danni e dallo stress è particolarmente utile nella prevenzione della neurodegenerazione. In situazioni patologiche croniche, l’integrazione esogena con PEA si è dimostrata benefica per affrontare disequilibri e mantenere l’omeostasi.
Angiotensiona 1-7
è un peptide, prodotto in diversi organi attraverso l’enzima ACE2, che va ad agire sul recettore Mas attraverso il quale svolge la sua azione protettiva nei confronti del cuore e dei vasi sanguigni e normalizza la pressione arteriosa attraverso un meccanismo di vasodilatazione.
Gli innumerevoli studi pubblicati negli ultimi decenni dimostrano le ulteriori attività benefiche della molecola tra cui quella anti-infiammatoria, anti-fibrotica, antiproliferativa e protettiva anti-tumorale e importanti capacità nel ridurre la sindrome metabolica. Questa molecola endogena, lavorando sui vasi sanguigni, l’organo più importante, può contribuire a proteggere tutto l’organismo dai processi fisiopatologici.
Ci sono molecole, presenti nei prodotti della linea Niki Natural Alchemy, che sono in grado di interagire con l’asse ACE2-Angiotensina 1-7 e il suo recettore Mas, spostando l’equilibrio a favore dell’azione dell’Angiotensina 1-7, favorendo così le sue benefiche azioni sull’organismo.
RESVERATROLO: UN ALLEATO NATURALE
DI ANGIOTENSINA 1-7
Il Resveratrolo, una sostanza naturale che si trova prevalentemente nella buccia dell’uva, nei mirtilli, nei lamponi e nel gelso, è in grado di abbassare i livelli ematici di Angiotensina II e di aumentare quelli di Angiotensina 1-7 perché ha la capacità di attivare lo stesso recettore di Angiotensina 1-7, il MAS.
Più nello specifico, la sua azione si esplica attraverso la soppressione dell’asse ANG II/AT1R e il potenziamento dell’asse Ang (1-7)/Mas. Tale evidenza è stata dimostrata in numerosi studi pubblicati sulle più accreditate riviste scientifiche internazionali.
In particolare lo studio “Resveratrol Confers Protection Against Ischemia/Reperfusion Injury by Increase of Angiotensin (1-7) Expression in a Rat Model of Myocardial Hypertrophy” pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Journal of Cardiovascular Pharmacology ha evidenziato la capacità del Resveratrolo di incrementare l’espressione di Ang 1-7 esplicando così la sua azione cardioprotettiva.
Un altro studio ha dimostrato che, in seguito all’assunzione di Resveratrolo, aumentano i livelli plasmatici di Angiotensina 1-7 e questo si esplica anche attraverso un effetto protettivo a livello renale e un miglioramento della sua funzionalità.
Tra i numerosi studi pubblicati ricordiamo “The protective effect of resveratrol on vascular aging by modulation of the renin–angiotensin system” che ha dimostrato l’importante azione del Resveratrolo nel proteggere dall’invecchiamento arterioso e questo effetto è associato, in particolare, alla stimolazione dell’asse ACE2-Ang-(1-7)-ATR2-Mas.

THE BIOCHEMISTRY OF LIFE AND DEATH WITH THE THREE MAJOR REGENERATIVE SYSTEMS
(PINEAL, CARDIAC ANP AND ACE 2 – ANG 1-7 AXIS)
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NOTA BENE: Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata ed equilibrata e di uno stile di vita sano. Non superare le dosi giornaliere raccomandate. Le informazioni presenti nelle schede prodotto non devono essere interpretate come consulenza medica e non intendono né possono sostituire le prescrizioni mediche. Le informazioni fornite sono a solo scopo divulgativo e informativo e riguardano gli ingredienti contenuti negli integratori alimentari. Gli integratori non vanno intesi come mezzo per trattare, prevenire, diagnosticare o attenuare patologie.
Angiotensina 1-7
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